Si chiama “Hey Hey Rise Up!” il nuovo singolo dei Pink Floyd contro la guerra ucraina. Sono passati ben 28 anni dall’ultima uscita discografica di David Gilmour e soci. Era il 1994, infatti, quando i Pink Floyd si sono riuniti pubblicando the Division Bell. Ora, in occasione di questo periodo così particolare per il mondo e per la storia, hanno deciso di riformarsi a sorpresa e pubblicare un singolo dal titolo “Hey Hey Rise up!” per sostenere la causa Ucraina. Il brano è stato registrato il 30 marzo e da oggi è già diventato virale su tutte le piattaforme social e musicali.
Come da sempre sostengo, la musica è parte integrante delle nostre vite, della storia e dei momenti che questa ci fa vivere. In una occasione così particolare e così drammatica come quella della guerra in Ucraina, anche i Pink Floyd, si impegnano per aiutare. La musica dei Pink Floyd urla NO alla guerra, e NO alla guerra in Ucraina!
Perchè il titolo “Hey Hey Rise Up”?
Il titolo del brano è stato preso dall’ultima frase della strofa della canzone che recita appunto “Hey Hey rise up and rejoice”. Accompagnato dal sottofondo di una struggente nenia slava e da un giro di accordi atmosferico che culminano in un solo magico di David Gilmour, la canzone parla di rinascita, di forza e di coraggio. Ecco di seguito il testo tradotto in lingua italiana:
Nel prato un rosso viburno si è piegato in basso
La nostra gloriosa Ucraina è stata turbata così
E prenderemo quel rosso viburno e lo solleveremo
noi, la nostra gloriosa Ucraina, ehi – ehi, ci alzeremo – e gioiremo!
prenderemo quel viburno rosso e lo solleveremo
E noi, la nostra gloriosa Ucraina, ehi – ehi, alzati e gioisci!
“Hey Hey Rise Up” : Bella o brutta la canzone per l’Ucraina?
Sono passati solo pochi giorni dall’uscita di questo brano e molti lo stanno già criticando. E’ stato addirittura definito quantomai di peggio scritto ed uscito con il nome dei Pink Floyd. Vero è che i Pink Floyd sono una band britannica che hanno prodotto pezzi di un calibro veramente memorabile soprattutto nella storica formazione che includeva anche Roger Waters. Però, io mi dissocio dall’emettere sentenze. Intanto, non esistono nella storia canzoni scritte per la guerra, o per raccogliere fondi che siano degne di nota. Tuttavia, ritengo che questo brano sia frutto di un impeto, una necessità morale di dare voce a un popolo. E queste, non sono solo le mie parole, bensì anche il pensiero di Gilmour stesso che dopo aver visto il post su Instagram dell’artista ucraino Andriy Khlyvynyuk ha sentito il bisogno di trasformarla in musica.
Dunque, in questo caso non si tratta di aver scritto un brano che passi alla storia per le sue caratteristiche tecniche o stilistiche. Si tratta semplicemente di cercare attraverso il potere della musica di dare un contributo che possa aiutare il prossimo.
Ecco infatti quali sono state le parole di David Gilmour per spiegare il lavoro di questa ballad dallo stile atmosferico:
“Spero riceva vasto supporto e visibilità. Vogliamo raccogliere fondi per beneficienza e alzare il morale. Vogliamo mostrare il nostro supporto per l’Ucraina e in questo modo dimostrare che gran parte del mondo pensa che sia totalmente sbagliato per un superpotere invadere il Paese democratico indipendente che l’Ucraina è diventata”.
Il ricavato delle vendite di questo brano sarà devoluto all’ Ukraine Humanitarian Relief Fund.
Io penso che sia una bellissima iniziativa e ho già cliccato per acquistare il brano e contribuire come si può ad aiutare il popolo ucraino. Clicca anche tu!
Pink Floyd Ucraina
David Gilmour è senza dubbio uno dei più grandi artisti viventi insieme ai suoi soci ovviamente. Il ritorno sulle scene per una buona causa è comune a molti musicisti del suo calibro. Tuttavia, Gilmour, è particolarmente vicino all’Ucraina, in quanto ha nuora e nipoti ucraini. In merito ha dichiarato:
“Noi, come molti altri, stiamo provando la rabbia e la frustrazione per questo vile atto in cui un pacifico e democratico Paese indipendente viene invaso e la propria gente uccisa da uno dei più grandi poteri del mondo.”
David Gilmour
Per questa ragione, molto sentita a causa anche dei legami di parentela, i Pink Floyd hanno deciso di incidere un brano per l’Ucraina. La traccia si chiama “Hey Hey Rise Up!” e vede protagonista David Gilmour alla chitarra e Nick Mason alla batteria. Si aggiungono Guy Pratt al basso e Nitin Sawhney alle tastiere. La voce è di un cantante ucraino Andriy Khlyvynyuk della band ucraina Boombox, ed è estrapolata dal suo post Instagram mentre canta in Sfiyskaya Square a Kiev. Le parole sono estratte da un brano ucraino folk di protesta scritto durante la prima guerra mondiale dal titolo The Red Viburnum in the Meadow. Durante le scorse settimane la canzone infatti è stata rispolverata ed è diventata un inno cantato nelle piazze durante l’invasione Russa. Ma come ha fatto Gilmour e di conseguenza i Pink Floyd ad avere dei rapporti lavorativi con il Boombox?
Il rapporto di Gilmour con i Boombox
Gilmour era entrato in contatto con Andriy ed i Boombox già diversi anni fa quando, nel 2015, si esibì proprio con la band Ucraina in uno show di beneficenza a Londra. Nel 2015, infatti, aveva suonato in uno show al Koko a Londra in supporto di Belarus Free Theatre, i cui membri erano stati imprigionati. Pussy Riot e la band Ucraina Boombox erano in programma. Dovevano fare il loro spettacolo, ma il cantante aveva problemi con il visto, quindi il resto della band ha fatto da supporto a Gilmour e durante il set hanno eseguito Wish You Were Here dedicata al frontman assente.
Il chitarrista dei Pink Floyd ha anche raccontato: “Recentemente avevo letto che Andriy aveva lasciato il suo tour americano con i Boombox, era tornato in Ucraina e si era unito alla difesa territoriale. Poi, per puro caso ho visto questo video su Instagram, in cui lui si trovava nella piazza di Kiev con questa bellissima chiesa con la cupola durata. Cantava nel silenzio di una città senza traffico o altri rumori di sottofondo a causa della guerra. E’ stato un momento potente che mi ha spinto a volerlo trasformare in musica”.
Mentre scriveva la musica per la traccia David è anche riuscito a parlare con Andriy, che era ricoverato in un letto di ospedale a Kiev per una ferita da scheggia di proiettile. “Gli ho suonato un breve tratto di musica al telefono e lui mi ha dato la sua benedizione. Spero riusciremo a collaborare di persona in futuro”.
Pink Floyd per l’Ucraina
La traccia ed il video sono stati registrati nel fienile dove i Pink Floyd hanno fatto tutti i loro live Stream durante il lockdown. È la stessa stanza in cui hanno fatto il Barn Jams con Rick Wright nel 2007. Janina Pedan ha costruito il set in un giorno e hanno fatto cantare Andriy sullo schermo mentre suonavano, in modo da avere l’impressione di un cantante anche se non fisicamente presente. Il video è stato filmato dall’ cclamato regista Matt Whitecross e girato lo stesso giorno della registrazione della traccia.
La copertina del singolo è un dipinto del fiore nazionale dell’Ucraina, il girasole, creato dall’artista cubano un Yosan Leon. La cover del singolo è un riferimento diretto alla donna che è stata vista dare semi di girasole ai soldati russi, dicendo loro di portarli nelle loro tasche in modo che poi, una volta deceduti, i girasoli sarebbero cresciuti.
La Band Britannica Contro la Guerra
Come noto i Pink Floyd sono sempre stati dalla parte della pace. Testimonianza sono anche gli innumerevoli brani pubblicati negli anni come:
- A Great day for Freedom tratta dall’album The Division bell- 1994 : una canzone sulla guerra e sulle false speranze, alimentata dalla caduta del muro di Berlino.
Ascoltala subito nel video.
- Un altro brano in tema è Corporal Clegg – tratto dall’album a Saucerful of Secrets 1968.
Racconta la storia di un soldato che ha perso la gamba in guerra e di sua moglie alcolizzata. Roger Waters aveva dichiarato che il brano fosse autobiografico. Il caporale era infatti suo padre che è morto nel 1944 durante la seconda guerra mondiale.
Ascoltiamola di seguito.
- Get your Filthy hands off my desert è un brano tratto dall’album The Final Cut- 1983.
Ecco il testo tradotto: “Breznev si è preso l’Afghanistan, Begin si è preso Beirut, Galtieri ha preso la bandiera inglese, e Maggie un giorno durante il pranzo ha preso un Cruiser con tutte e due le mani. Evidentemente per fargliela pagare.“
Famosissima non si può non citare Another Brick in the Wall tratta dall’album The Wall – 1989
Questa canzone a tutti nota, è incentrata sul periodo della seconda guerra mondiale. Puoi ascoltarla qui sotto.
2 – Cosa Fanno i Pink Floyd Contro la Russia?
Contro la guerra in Ucraina e contro la Russia, i Pink Floyd hanno preso una posizione netta. Hanno infatti eliminato tutta la loro discografia dai cataloghi russi e bielorussi. Decisione, che evidenzia chiaramente il pensiero di Gilmour e soci ma non include il pensiero di Roger Waters che lasciò la band nel 1983. Ricordiamo che la causa dello scioglimento dei Pink Floyd fu proprio una guerra: quella fra il regno Britannico e l’Argentina. Tuttavia la dipartita di Roger Waters dal gruppo è senza dubbio dovuta ad incompatibilità di carattere con il socio David Gilmour più che all’avvenimento storico in sè.
Per essere chiari e trasparenti, la decisione attuale del 12 marzo di David Gilmour è stata quella di rimuovere tutti gli album dal 1987 in poi della band e anche suoi solisti.
“I Pink Floyd ritirano la loro musica dalle piattaforme digitali di Russia e Bielorussia. Una decisione per “condannare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”, afferma la band su Twitter.
Pink Floyd
La musica precedente è ancora oggetto della controversia infinita che vede gli ex musicisti colleghi Gilmour e Roger Waters contendersi diritti e supremazie sulla gestione dei brani e sulla loro condivisione sul sito dei Pink Floyd. Tuttavia, nonostante le divergenze che li hanno portati a seguire strade diverse, una cosa è certa: entrambi ripudiano ciò che sta succedendo oggi in Ucraina e condannano duramente la Russia.
Roger Waters Contro la Guerra in Ucraina
Roger Watwers prende pubblicamente posizione in merito alla guerra in Ucraina, rispondendo sui suoi canali social ad una lettera ricevuta da una ragazza del posto. Alina Mitrofanova è una fan dei Pink Floyd che decide di scrivere una lettera al famosissimo bassista, chiedendogli di prendere una posizione.
Scrive: “Chiedo a Roger di parlare pubblicamente di questa guerra perché ancora non riesco a capire come una persona, che ha scritto un numero significativo di testi contro la guerra, non abbia ancora parlato di questa tragedia. Inoltre, comprendo appieno che il punto di vista di Roger potrebbe essere diverso, ma gli chiedo di condividere la sua opinione su questa guerra. È meglio che stare in silenzio, perché in questa situazione il silenzio è uno dei peggiori nemici”.
A questo punto l’ex genio creativo dei Pink Floyd replica: “Cara Alina, ho ricevuto la tua lettera, percepisco il tuo dolore, sono disgustato dall’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, è un atto criminale, penso sia l’azione di un criminale, deve esserci un immediato cessate il fuoco. Mi rammarico che i governi occidentali stiano alimentando il fuoco che distruggerà il vostro bel Paese, riversando armi in Ucraina, invece di impegnarsi nella diplomazia che sarebbe necessaria per fermare il massacro […] Farò tutto il possibile per contribuire alla fine di questa terribile guerra nel vostro Paese, qualunque cosa, tranne sventolare una bandiera per incoraggiare il massacro. Questo è ciò che vogliono i criminali, vogliono che sventoliamo bandiere. È così che ci dividono e ci controllano, incoraggiando lo sventolare delle bandiere”.
Pink Floyd “Hey Hey Rise Up!” – Conclusione
Concludendo dunque, mi pare chiaro che anche questa volta i Pink Floyd si sono schierati dalla parte della pace. Non importa se la band ha avuto le sue divergenze con i componenti e se ad oggi non stanno più tutti assieme. Ciò che è realmente importante è che stanno trasmettendo un messaggio di grandissima positività e di solidarietà. Ognuno a modo suo. David Gilmour con i Pink Floyd di cui porta avanti il nome, e Roger Waters dal canto suo con la sua musica da solista e con il suo pensiero individuale.
Noi, come comuni mortali che non possiamo scrivere canzoni per raccogliere fondi, possiamo però contribuire nel nostro piccolo in questa grande causa. Farlo è semplice, costa pochissimo ma aiuta tantissimo…
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